Avenged Sevenfold intervistati da ‘Le Soleil’

I nostri ragazzi sono stati intervistati da La Soleil, pochi giorni prima del loro concerto in Quebec; hanno parlato del loro ritorno lì, del successo di Nightmare, del lavoro per il nuovo album, dell’evoluzione del loro sound e di molto altro. L’articolo originale è qui.

Gli Avenged Sevenfold sono stati di parola. Vista la calorosa accoglienza che i fans avevano riservato alla band lo scorso anno al Summer Festival, il cantante M. Shadows aveva detto: ‘Non passeranno tre fottuti anni prima del nostro ritorno!’ E ciò non poteva essere più vero di così: Shadows, Synyster Gates, Zacky Vengeance e Johnny Christ, che hanno incontrato i The Sun sul palco, sono tornati con i loro massicci riffs, questa volta presso l’Agora.

Q: Il vostro ritorno in Quebec, a meno di un anno dall’ultima volta, suona molto come una riunione. Che ricordi avete di quella sera?

A: Ricordo di essermi divertito in Quebec, ancora una volta. Dopo il concerto, abbiamo visitato alcuni dei vostri club notturni, che ci piace sempre frequentare. Quando facciamo uno show, e ci piace una città, facciamo in modo che non passi troppo tempo finchè ci ritorniamo.

Q: Il vostro ultimo album, ‘Nightmare’, è arrivato in cima alle classifiche di Billboard. Questo successo vi ha sorpreso? Non è la classica canzone che si trova al primo posto al giorno d’oggi..

A: E’ vero, ma questo ci ha dimostrato la lealtà dei nostri fans. E’ stato difficile raggiungere questo record, ma loro sono riusciti a piazzare al primo posto una rock band. Li ringraziamo per il supporto.

Q: La morte del vostro batterista, The Rev, vi ha motivato ad andare avanti in suo onore, in un certo senso?

A: Assolutamente. Ci riteniamo molto fortunati ad aver scritto l’album completamente insieme a lui. Se non fosse stato così, non credo saremmo stati in grado di continuare. Avere dalla nostra parte la musica che lui aveva scritto prima di andarsene, ci ha aiutato a rientrare in studio. Abbiamo voluto registrare il prima possibile, per cercare di incanalare al meglio le nostre emozioni nel cd, affinchè fosse un vero tributo a The Rev.

Q: L’ex membro dei Dream Theather, Mike Portnoy, ha sostituito The Rev per qualche tempo, ma ora avete Arin Ilejay dietro la batteria. Sarà un membro permanente, o farete come altre band, che hanno preferito mantenere il nucleo dei fondatori?

A: Non sappiamo quanto vogliamo davvero qualcuno a tempo pieno. Ci piace lavorare con Arin per ora, ma parlare di membro permanente..non siamo ancora sicuri di questa scelta. Finché tutto funzionerà con lui, continueremo a lavorare con lui.

Q: L’esteriorità sembra giocare un ruolo molto importante nella vostra musica, sia nelle cover degli album che nei video musicali..

A: Siamo stati ispirati da gruppi più grandi, come Iron Man e Megadeth: amiamo fare uso di immagini nella nostra musica. Lo facciamo nelle cover degli album, nei video e negli show. E’ una parte di noi che vogliamo condividere.

Q: Siete un gruppo ben consolidato ormai, con cinque album alle spalle. Cosa è cambiato in questi anni, oltre alla perdita di The Rev?

A: Credo che siamo cresciuti, abbiamo imparato a focalizzarci sulla scrittura delle canzoni, e abbiamo cercato di mantenere un rapporto con i fans. Ogni anno che passa, ci sentiamo più vicini ai fan e alla community degli Avenged Sevenfold. Cerchiamo di produrre il meglio, per ringraziarli del loro supporto. Siamo cresciuti nella famiglia ‘Avenged Sevenfold’, e questa è una cosa di cui vado molto fiero.

Q: Avete iniziato a lavorare su un nuovo album?

A: Non ancora. Ci stiamo prendendo una pausa. E’ stato un tour molto impegnativo, ed un periodo traballante dal punto di vista emotivo, quindi dobbiamo ricaricare le batterie. Stiamo iniziando a pensarci. E’ proprio ai primi stadi adesso; ci concentriamo su un’idea, e lavoriamo sul disco man mano che l’idea si concretizza.

Q: Il vostro stile è cambiato nel corso degli anni. E’ una cosa che continuerà, e credete che i vostri fan vi diano carta bianca su questo aspetto?

A: Sì, credo che i fan appoggeranno qualunque tipo di cambiamento, finché il prodotto rimane di buona qualità. Una cosa che evitiamo di fare, è di produrre due album troppo simili. Sarebbe noioso per il pubblico, e anche per noi stessi. Vogliamo continuare a coltivare la nostra creatività.

Giulia

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