Pre-ascolto di Milano – recensione #4

Continuiamo con le recensioni del preascolto! Oggi la parola va a Giulia:
Parto dicendo che Sheperd Of Fire mi è piaciuta. Per quanto la forte presenza della batteria rimane melodica e non spinge come forse mi sarei aspettata. Non la trovo però banale, nonostante non ci siano particolari giochi di chitarra o di batteria non cade nell’ovvio. In questo pezzo la batteria è molto più presente e sicuramente il batterista ha possiblità di dimostrare in piccole dosi cosa sà fare.
Hail to the King, la conoscevamo già, quindi il tempo per farsi un’idea è stato maggiore come lo sono stati gli ascolti. Rispetto alle altre, è vero, è quella che si distacca ma che io trovo comunque abbia nei nessi con lo stile che han scelto. Non è “un pesce fuor d’acqua” per intederci.
Arriviamo a Doing Time. Ha sicuramente un sound accattivante. La voce è famigliare, a tratti MI ricorda Beast and The Harlot. In questo pezzo, a parer mio, nelle chitarre lo stile di Gates è il solito: riff veloci, sinuosità negli assoli.
This Means War è sicuramente la chicca dell’album. La voce qui è potentissima e l’Heavy si sente veramente tanto. Il ritornello rimane bene in testa e, sempre secondo un mio parere, a livello di sound mi ricorda I Won’t See You Tonight. In questo pezzo trovo che abbiano saputo giocare bene con gli equilibri di ogni strumento. Non c’è troppo di uno e poco dell’altro. La voce è potente al punto giusto ma non tale da prevalere sulle chitarre o sulla batteria. I bassi sono azzeccatissimi e completano decisamente la canzone.
Requiem è la pecora nera, in senso buono ovviamente. Il coro la distingue. E’ uno di quei pezzi che o ami o odi. E’ veramente particolare ma credo che questo sia un po’ quello su cui vuole puntare. Sarebbe stato forse banale farla in altro modo, anzi: trovo che questa canzone possa essere fatta solo in questo modo.
Da una band come gli Avenged Sevenfold non sai mai cosa aspettarti. Sono entrata e non sapevo cosa avrei sentito. Un po’ forse te lo immagini ma poi c’è sempre qualche particolare che ti soprende e che ti soddisfa. Quello che ho sentito è veramente, veramente una gran buon lavoro.
giada

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