E’ stato un luuungo podcast di un’ora e mezza e certi passaggi ce li siamo dovuti riascoltare più volte.
Vi facciamo un riassunto delle cose più importanti che sono state dette durante l’intervista.
Chi è Brooks e come è stato “trovato” dalla band:
Brooks Wackerman è una conoscenza di vecchia data della band.
I ragazzi e Brooks quindi si conoscono da anni, hanno diviso il palco anni fa ai tempi del Warped Tour e già ad inizio 2010 avevano posato gli occhi su di lui, che però era impegnato con i Bad Religion.
Matt dice chiaramente che il nome di Brooks era nel mix dei possibili batteristi da interpellare dopo la morte di Jimmy ma che, tutt’ora, credono che scegliere Mike sia stata la scelta più corretta. E’ stato perfetto e ha spaccato in quel disco. Ma già all’epoca il tour manager della band (che aveva fatto lo stesso lavoro proprio con i Bad Religion) aveva suggerito il nome di Wackerman.
Matt afferma anche che, probabilmente, nel 2010 sarebbe stata vista come una scelta sbagliata visto che sarebbe stato considerato un batterista punk e quindi non adatto a loro.
Brooks parla un sacco delle sue esperienze musicali, e ne nomina veramente tante. Dice che va molto fiero di tutto il lavoro che ha fatto fino ad ora e che non vede l’ora di mettersi alla prova e fare cose diverse con gli A7X. Prima di buttarsi nel punk-rock suonava metal, quindi non è nuovo al genere.
Essenzialmente quello che Matt tende a ripetere fino allo sfinimento durante l’intervista è che, in Brooks, hanno ritrovato elementi in comune. Ad esempio sono cresciuti nello stesso periodo (Brooks è più grande di 4 anni), hanno le stesse influenze musicali e quindi lo stesso “punk vibe del sud california”, lo stesso stile di vita. “Abbiamo bisogno di qualcuno che immediatamente si sieda con noi e dica ah si, anche io ho quell’influenza (musicalmente parlando)”.
Un altro punto a favore per Brooks è che conoscesse Jimmy, che i due si rispettassero a vicenda come batteristi e che i rispettivi modi di suonare piacessero ad entrambi. Insomma, Matt pensa che Jimmy sarebbe molto contento della scelta che hanno fatto.
Parlando di influenze che lo hanno ispirato negli anni, Brooks spiega che a lui piacciono i batteristi che sanno comporre e suonare anche altri strumenti. Riconosce il lavoro di un batterista che sa fare anche queste cose e apprezzava Jimmy perchè rientrava fra questi. Anche lui suona la chitarra e quindi si sente più “vicino” a questo genere di musicisti. Riporta l’esempio di Dave Grohl che adora dai tempi dei Nirvana e calza perfettamente come esempio.
In aggiunta ci confermano che Brooks e Jimmy hanno le stesse influenze: Pantera, Metallica, Slayer, Lombardo etc.
Nella fase compositiva Brooks avrà libertà di fare e provare tutto quello vuole, entrambe le parti vogliono che il batterista sia fiero di ciò che comporrà e suonerà. Pare che stia già imparando le parti delle vecchie canzoni e che trovi tutto City Of Evil – specialmente Beast and the Harlot- veramente complicato perchè pieno di particolari. E con questo spiega nuovamente quanto apprezzi la creatività di Jimmy e la musica che ha composto. Non a caso la sua canzone preferita dei Sevenfold è A Little Piece Of Heaven che è anche la prima che ha provato insieme alla band.
Ci spiegano anche come la band lo ha contattato: è iniziato tutto con una cena che ha proposto Zacky. L’idea sembra essere partita proprio da lui e Matt e poi è stata discussa col resto della band.
“Stavo cercando qualche nuova opportunità e mi sono sentito onorato quando loro hanno espresso il loro interesse per me, per rendermi parte di questa macchina”, dice Brooks a riguardo.
“Gli A7X sono una band che ho sempre rispettato e mi piace che la loro musica sia eclettica. Li ho visti live per la prima volta nel 2004 al Warped tour e mi hanno colpito perchè sono una band che non risulta mai ripetitiva e anzi, sono stati una delle poche band a presentarsi con canzoni lunghe anche 7 minuti”
La rottura con Arin:
Matt usa parole molto belle nei confronti di Arin ma spiega anche come sono andate davvero le cose.
Arin è una persona spettacolare ma di una generazione diversa dalla loro, che quindi ha influenze musicali diverse e anche uno stile nel suonare molto distante dal loro. Quando lo hanno preso, dopo aver fatto delle selezioni a fine 2010, praticamente erano a metà di un tour e si sono trovati un pochino nel ruolo di insegnanti. Hanno dovuto insegnare a un ragazzo di poco più di 20 anni come si vive in tour, come ti cambia la vita entrando a far parte di una band del genere. Come cambia il modo di vivere. In sostanza, in tour si sono adattati ma i problemi sono sorti quando hanno dovuto comporre musica: non erano sullo stesso piano.
A quel punto hanno capito che la cosa da fare era prendere una decisione che fosse valida per il futuro. Alla band serve una persona che sia capace di comporre (sulla stessa lunghezza d’onda dei ragazzi) e di vivere in tour, non una persona che sappia fare o l’una o l’altra cosa.
Matt prosegue ammettendo che sono state usate probabilmente le parole sbagliate per dare l’annuncio. Leggere che la band lavorava da un anno con un’altra persona suona come una cosa negativa mentre per loro è solo una novità positiva, è il loro tentativo di essere certi di non fare di nuovo un errore. Per questo hanno iniziato le prove finito il Mayhem festival.
Ciò non vuol dire che la band non abbia avuto difficoltà a lasciar andar via Arin, tutt’altro… Matt afferma che la band gli vuole ancora molto bene, soltanto che hanno capito che non ce la faceva a stare ai loro ritmi. Riporta l’esempio di uno show (Seattle, pare) dove la stanchezza si è fatta sentire così tanto su Arin al punto che ha dimenticato le sue parti… e li si sono resi conto che lo stress, quel tipo di vita e quegli impegni erano un problema per lui.
“Non abbiamo mai dovuto licenziare qualcuno, e non gli piace neanche dire la frase “licenziare qualcuno”, è stata quindi una cosa difficile da fare”.
Altre curiosità dall’intervista:
Fra le varie cose di cui parla Matt c’è una sorta di rimprovero al caos che la stampa suscitò a fine 2010 quando la band fu accusata di aver cacciato Portnoy. Matt ci tiene a specificare che in realtà Mike non è mai stato un membro ufficiale della band e che quindi era normale che le cose poi si sarebbero concluse.
Jericho ci conferma che l’idea di annunciare il batterista in questo modo è stata proprio di Matt che capisce l’importanza di rimanere attivo sui social, ma che preferisce non prenderne parte (rifiuta i continui inviti degli amici a farsi Instagram e simili). Tiene comunque d’occhio i vari social che parlano dei Sevenfold e ha trovato curioso questo totoscommesse per i nomi che ne è uscito, è divertito dal fatto che nella top 5 ci fossero Jordison e Portnoy e Wackerman neanche fosse stato considerato. Dice anche che si augura che questa novità e il modo in cui è stata “condivisa” con i fans sia stata apprezzata da tutti quanti.
Jimmy viene nominato e citato un sacco di volte, sia per confermare che conosceva ed apprezzava Brooks come musicista, sia per confermare quello che un po’ tutti i fan pensano: la band non vuole replicarlo. Sono anche consapevoli che la sua dipartita gli ha fatto toccare il fondo ed è da li che stanno cercando di ripartire e lo stanno facendo nuovamente con la persona più giusta per loro.
Si parla brevemente anche del prossimo disco: Matt non vuole parlarne troppo. Si lascia sfuggire che non vogliono ripetersi con un disco in stile Hail to the King. Non vogliono che se ne parli troppo per ora per non far impazzire i fans e perchè spesso, parlarne prematuramente, porta a troppe speculazioni (e rifà all’esempio delle liste di nomi papabili per il batterista che si sono susseguite in queste settimane). Preferiscono parlare a tempo debito perchè per loro le cose importanti che contano sono: il nuovo disco che uscirà e le date del tour.
Fra le varie curiosità dette da Brooks c’è che apprezzava molto Arin e trova che il lavoro che ha fatto in questi tre anni sia fantastico, che ha già ampliato il suo set rispetto a quello che aveva con i Bad Religion e che sta sperimentando per capire come sistemarselo per bene.
Jericho chiede a Brooks se ha idea di cosa lo aspetta in tour con i Sevenfold (visto che si parla di quanto fosse difficile per Arin gestire l’impegno) e lui rassicura tutti affermando che è già abituato a grandi palcoscenici e anche a suonare con i fuochi pirotecnici alle sue spalle. “Nulla di nuovo” per uno con la sua esperienza, insomma.
Direi che questo dovrebbe essere un riassunto ben esaustivo per voi ragazzi! Fateci sapere che ne pensate.
giada
Amministratrice & webmaster.
Proud Sevenfoldist dal lontano giugno 2007, staffer da febbraio 2008 e boss da dicembre 2013.