Ieri abbiamo ricevuto la nostra copia del nuovo numero di Metal Hammer, e come tutti ben sapete questo mese il magazine inglese รจ dedicato quasi interamente ai nostri ragazzi. Ma oltre alle 21 pagine di interviste cโรจ una cosa molto piรน importante in questo numero, ovvero la compilation โHAIL TO THEย KINGS: a tribute to AVENGED SEVENFOLDโ.
Di solito i nostri ragazzi erano tra la band inserite dai vari magazine in queste compilation tributo ai vari mostri sacri della musica come Black Sabbath, Metallica ed Iron Maiden. Ma questa volta lโonore e la gloria toccano a loro. Magari qualcuno potrร dire che dopo soli 20 anni di carriera รจ stata una mossa azzardata quella di Metal Hammer, ma facendo unโanalisi piรน attenta ci accorgiamo che i Sevenfold sono una delle poche band che possono meritare questo riconoscimento allo stato attuale delle cose. Quindi ci siamo fatti la domanda al contrario: perchรฉ non avrebbero dovuto farlo?
Il nostro Davide ha quindi deciso di scrivere una sorta di โrecensioneโ di poche righe per dirvi ciรฒ che ne pensa.
La scelta delle band inserite in questa compilation mi aveva lasciato un poโ perplesso allโinizio, lo ammetto, perchรฉ non sapevo bene se aspettarmi una compilation fatta di cover fotocopia identiche ai brani originali, o dei brani totalmente stravolti dal sound estremo delle band chiamate in causa. Ma giร dopo un primo ascolto devo dirmi particolarmente sorpreso del risultato ottenuto da questa compilation. A parte due eccezioni, ovvero i Fozzy ed i Brutai, che si sono limitati a fare una poco piรน che semplice fotocopia della canzone a loro assegnata, tutte le altre band hanno eseguito il proprio compito alla perfezione ovvero eseguendo in maniera precisa il brano, ma influenzandolo quel tanto che basta con il proprio sound in modo da non stravolgere troppo la bellezza della canzone stessa.
Delle menzioni particolari vanno a gli SHVPES di Griffin Dickinson (figlio di Bruce Dickinson degli Iron Maiden) a cui รจ stata affidata Scream, a gli As Everything Unfolds della cantante Charlotte Rolfe capace di alternare una voce pulita e cristallina ad uno scream violento e graffiante, e rendere davvero unica la loro cover di God Hates Us che senza dubbio รจ la piรน โoriginaleโ di tutto il disco; e ultimi ma non per merito ovviamente a gli Skywalker con la cover di Afterlife reinterpretata in chiave post-hardcore, che anche se priva di assolo rende al meglio lo stile portato avanti da questi ragazzi.
Io sono giร al terzo ascolto per oggi, e devo dire che il lavoro svolto da tutte queste band รจ a dir poco ottimo in termini di qualitร , oltre allโevidente voglia di mettersi alla prova con questa esperienza.
E voi avete giร avuto modo di ascoltare tutto il disco? Cosa ne pensate?
Fatecelo sapere nei commenti!
Davide
Moderatore e social media manager, coordinatore degli Italian Deathbats. Nello staff dal 2016.