Ieri, 2 Giugno, si è tenuto un piccolo sciopero social di molti musicisti e celebrità per prendere parte alla protesta che sta infiammando l’America al grido di Black Lives Matter dopo l’assassinio di George Floyd e di altre due persone nelle scorse ore. La band ed ogni singolo componente hanno postato ieri sugli account Instagram un’immagine nera con gli hashtag dedicati alla giornata.
Ma il loro interesse alla faccenda si era già fatto sentire nelle ore precedenti a questa iniziativa, Matt aveva affidato al profilo instagram della moglie una prima riflessione sugli avvenimenti in corso e Zacky si era reso portavoce su Twitter di tutti i fan che volevano parlarne.
Oggi Matt ha deciso di tornare a parlarne inviando a Revolver Magazine una lettera scritta di suo pugno dove spiega perché ha deciso di appoggiare pienamente il movimento “Black Lives Matter”.
Il cantante spiega il suo legame personale con la causa, sollecitando la comunità rock e metal ad andare più a fondo.
Per tutti gli esseri umani di questo pianeta, diverse strade si aprono durante il corso della loro breve vita. Oggi ci si presenta la possibilità di cambiare qualcosa che è degenerato negli ultimi 400 anni in questa nazione: il razzismo, sia individuale che istituzionale contro i nostri fratelli e sorelle afro-americani.
Spero che potremo essere onesti con noi stessi, fare un passo indietro e scegliere tra il giusto e lo sbagliato e rigettare questa iperbole politica. Non ho alcun interesse nel mandare messaggi neutrali proclamando che “le rivolte non sono la giusta risposta” o che “colpire persone innocenti non aiuterà la causa”. Siamo tutti capaci di riconoscere questo, ma se rimane l’unico messaggio su cui ci si focalizza durante questo particolare momento, allora vi invito a scavare più a fondo.
C’è un’enorme spaccatura in questo paese e i nostri compatrioti americani vengono feriti e sono stati feriti per davvero molto tempo. Le proteste pacifiche non hanno portato a nulla. Le urla non sono state ascoltate. Kaepermick si è inginocchiato e metà del paese si è infuriata perché lo riteneva “il tipo sbagliato di protesta”. Qual è esattamente il tipo “giusto” di protesta? Una in cui VOI non dovete vedere o sentire idee che non vi piacciono? Perché mi sembra che questo punto di vista sia d’ostacolo all’obiettivo. Molti hanno definito la posizione presa da Kaepernick come “irrispettosa verso coloro che hanno servito”, ma io credo che sia proprio il tipo di libertà per la quale molti hanno dato la vita. Rispetto e apprezzo i nostri veterani e al contempo sostengo il diritto di libertà di espressione di Kaepernick e di altri. Se avessimo prestato attenzione alle proteste che hanno portato a tutto questo aprendo la mente e il cuore, forse ci troveremmo in una situazione diversa da quella in cui siamo ora. Se avessimo richiesto collettivamente una riforma prima che così tanti venissero colpiti fino al limite, allora potremmo condividere idee anziché lottare contro le differenze. La realtà è che questo non è un “problema dei neri” — è un problema americano. Finché non lo considereremo tale, la tendenza rimarrà la stessa.
Il mio migliore amico dell’ultimo decennio è afroamericano. Mio cognato e mio nipote sono afroamericani. I membri della nostra crew, i nostri colleghi, i nostri collaboratori… sono tutte persone che amo moltissimo e che si ritrovano a vivere un’esperienza diversa dalla mia a causa del loro aspetto esteriore. I commenti disinvolti che ho sentito pronunciare alle loro spalle farebbero venire il voltastomaco a qualsiasi persona rispettabile. Le occhiatacce, i mormorii, gli insulti gridati dalla macchina. Tutto questo fa parte del loro quotidiano e, in qualche modo, riescono a incassare i colpi e ad andare avanti. Per loro è normale. Ai miei amici bianchi, riuscite a immaginare di vivere così per un momento? È orribile e ingiusto. Diamine, un paio di anni fa ho portato mio cognato a una concerto degli Slipknot (la sua band preferita) e la tensione dovuta alla presenza di un nero in mezzo alla folla era palpabile. E questo mi porta al nocciolo della questione.
Se sei bianco e finora sei rimasto seduto in panchina, abbiamo bisogno che ti alzi in piedi. Prendere una posizione per i tuoi compatrioti americani non significa che stai legittimando le rivolte. Significa semplicemente che stai ascoltando e che vuoi aiutare. Se hai espresso il tuo dissenso per le rivolte, ma sei rimasto in silenzio riguardo alla morte di Ahmaud Arbery, George Floyd e Breonna Taylor, oltre a tutti gli altri, per favore chiediti il perché. È ora di mostrare ai nostri compatrioti americani che li ascoltiamo e che sentiamo il loro dolore. Non si tratta delle tue convinzioni politiche. Non si tratta di cosa penseranno di te la tua famiglia e i tuoi amici. Questa non è una battaglia che i nostri compatrioti americani devono combattere da soli. Se qualcuno dice “Black Lives Matter” (le vite dei neri contano) e la tua risposta è “All Lives Matter” (tutte le vite contano) allora forse dovresti rivedere il motivo della reazione. Ogni vita vale — è un dato di fatto — ma in questo momento le vite degli oppressi richiedono la nostra totale attenzione. Sì, i poliziotti svolgono un lavoro incredibilmente spaventoso e molti sostengono l’integrità della loro posizione, ma se è questo il tuo argomento di discussione, RIPETO: in questo momento le vite degli oppressi richiedono la nostra totale attenzione.
Sono consapevole che nella fanbase degli Avenged Sevenfold ci siano pochissimi afroamericani. Ecco perché mi sento più che mai in dovere di scrivervi questo. Abbiamo la possibilità — la comunità rock e metal — di tendere la mano e mostrare la compassione che so essere presente in tutti noi e aiutare il prossimo. Io per primo adoro la cultura afroamericana. La musica, l’arte, i film, i vestiti, gli sport, il cibo. Tutto questo ha reso la mia vita migliore. Non ho dubbi sul fatto che l’influenza afroamericana ci renda un paese migliore. Dannazione, Chuck Berry è stato il padre del Rock&Roll! Schierarsi contro le disuguaglianze e il razzismo sistematico è il minimo che tutti noi possiamo fare.
Sono consapevole che in passato gli Avenged si sono resi ostili con i loro testi e il loro immaginario. Abbiamo anche usato la bandiera confederata nei nostri artwork mentre omaggiavamo artisti con cui siamo cresciuti o semplicemente cercando di generare controversie. Sono certo che verremo richiamati e, ragionevolmente, dalle persone che stanno leggendo questo. Non ci sono scuse. Ma tutti crescono a un certo punto e sono grato di avere un pubblico di persone che ci ha fatto crescere con loro. Posso solo sperare che la comunità rock e metal, e soprattuto la maggioranza della comunità bianca, possa andare avanti con una mente più aperta e riunirsi per aiutare i nostri compatrioti americani in questo momento disperato.
-M
Grazie a Camilla per la traduzione.
Giada
Amministratrice & webmaster.
Proud Sevenfoldist dal lontano giugno 2007, staffer da febbraio 2008 e boss da dicembre 2013.