Revolver ha stilato una classifica dedicata agli album degli Avenged Sevenfold, dal peggiore al migliore.
Potete leggere l’articolo originale qui
7. Sounding the Seventh Trumpet
Il debutto dei Sevenfold nel lontano 2001 era un tripudio di potenziale. I feroci growls e i potenti vocalizzi del cantante M Shadows erano contagiosi. La batteria di Jimmy ‘the Rev’ Sullivan era giร sconvolgente, il chitarrista Zacky Vengeance era un formidabile shredder – e questo tutto prima che Synyster Gates entrasse a far parte della band – Detto questo, l’album soffre di scrittura incoerente che si palesa nelle influenze disordinate delle varie track, passando dal punk al metalcore, al trash ad un ritmo sconcertante. ร sicuramente il loro album piรน debole ma i semi c’erano giร .ย6. Hail to the King
HTTK รจ essenzialmente il ‘Black Album’ dei Sevenfold: il ritmo rallenta, i riff sono piรน solidi, gli accordi sono piรน elaborati e sostanzialmente funziona. La band rende omaggio ai loro eroi della vecchia scuola, i Metallica, Pantera, G’n’R per tutto un’intero album di riff groove metal, e la tregua dalla loro solita musica veloce e tutti i loro tecnicismi รจ stata una transizione piรน naturale di quanto ci si potesse aspettare. Tuttavia, nonostante brani straordinari come ‘This Means War’, l’album si trascina nella sua seconda parte senza il solito sprint degli assoli e i poderosi pezzi di batteria.5. The Stage
Argomenti sci-fi, una collaborazione con Neil deGrasse Tyson e la grandiositร del prog-metal. L’ultimo album dei Sevenfold รจ stato un cambio radicale dal lavoro piรน rozzo di Hail to the King, ed รจ sicuramente finora il loro lavoro piรน ambizioso. Con il nuovo batterista Brooks Wackerman, la band รจ tornata alle prodezze di chitarra dei tempi di City of Evil e agli abbellimenti sinfonici di Nightmare, con un risultato che si dimostra molto piรน piacevole ed interessante all’ascolto di HTTK. Avevano le doti per tirare fuori un opera prog ma al disco sembra ancora che manchi quel caratteristico sapore A7X in mezzo allo sfarzo e alle circostanze.4. Nightmare
Il primo album della band senza The Rev, scomparso tragicamente l’anno precedente, รจ senza dubbio il loro album piรน emotivo. Molte canzoni sono un tributo al loro amico ma c’รจ anche una pletora di pezzi carichi di energia come ‘Welcome to the Family’, ‘Natural Born Killer’, e la prima canzone metalcore dopo anni ‘God Hates Us’. Il batterista dei Dream Theater, Mike Portnoy รจ stato il miglior sostituto per Jimmy che avrebbero potuto chiedere, ma l’energia di Nightmare diminuisce quando iniziano le ballate della seconda metร del disco. Anche cosรฌ, alcune delle migliori performance della band si trovano in questa tracklist.3.Waking the Fallen
Segna ufficialmente il successo della band, nel lontano 2003, ed รจ uno dei preferiti dei fan, per molte ragioni. ร l’album piรน pesante della loro discografia. ‘Unholy Confessions’ presenta quello che potrebbe essere il loro migliore riff. ‘Chapter four’ e ‘Remenissions’ sono estremamente elaborati e gli assoli di ‘Second Heartbeat’ e ‘And all things will end’ non sono certo meno straordinari. Molto simile a STST per idee ancora non molto raffinate rispetto ai lavori successivi della band, ma l’aggressivitร di questo album e l’impareggiabile musicalitร confrontata ai loro colleghi rende facile sorvolare sui pochi punti deboli. Gli alti sono difficili da battere.2. City of Evil
CoE ha preso inizialmente molte critiche per l’abbandono del metalcore in favore del trash melodico. Tuttavia, canzoni come ‘Bat Country’ e ‘ Beast and the Harlot’ sono diventate piรน rappresentative del sound della band di qualunque altro vecchio lavoro. L’opera del 2005 รจ stata accettata dai nuovi e dai vecchi fans come lavoro di eccellenza della band. Canzoni come ‘Burn it down’ e ‘Trashed and Scattered’ sono tra le piรน virtuosistiche del loro catalogo e, a differenza dei precedenti album, questo risulta piรน coerente piuttosto che un mix di singole canzoni.1. Avenged Sevenfold
ร appropriato che questo sia il loro album omonimo perchรฉ l’album del 2007 รจ sicuramente il loro capolavoro. ร quello che racchiude tutto ciรฒ che sanno fare meglio. Il metal groove di ‘Critical Acclaim’ e ‘Scream’, il virtuosismo trash di ‘Almost Easy’ e ‘Afterlife’, l’ilaritร operistica di ‘A little piece of heaven’, le chitarre di ‘Unbound’ e ‘Lost’ – รจ il loro album piรน completo e musicalmente piรน appassionante – Inoltre, ha permesso alla band di esplorare una moltitudine di nuove direzioni musicali. ร finora il loro miglior disco.
Anita
Collaboratrice dal 2011.