Matt è stato ospite dell’ultimo episodio di ‘Hang the DJ’, un podcast dedicato alla musica diretto da Darren Parkinson. Gli argomenti principali sono stati: il mondo degli NFT ed il metaverse, il nuovo progetto della band ‘Deathbats Club’, i loro NFT ‘Into the Ether’, come Matt e Darren sono diventati amici e molto altro.
Potete ascoltare tutta la registrazione integrale qui su spotify
Ecco un recap delle parti salienti:
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‘Io e Matt ci siamo conosciuti circa 20 anni fa, sarà stato il 2000/2001. Non penso che lo ricordi, ma la prima volta ci siamo incrociati al Bionic Records ad Huntington, poi ti ho contattato per parlarti della demo della mia vecchia band e mi hai proposto di ascoltarla dopo lo show e parlarne; il resto è storia. Mi hai portato in tour come roadie, probabilmente questo è un racconto utile per un altro episodio del podcast.’ ‘La tua band era davvero forte, ne hai parlato mai qui? Hai fatto un pò di promozione?’ ‘Se ricordi abbiamo fatto un tour con voi ma purtroppo è stata solo un’esperienza temporanea. Non credo che lo ricordi ma ci hai dato dei soldi per registrare la nostra seconda demo e abbiamo dovuto ripagarti – 600 dollari – e quello non era un periodo in cui c’erano molti soldi e nonostante ti avessimo detto che non li avremmo avuti presto per restituirli tu hai risposto – vieni a prenderti i soldi’. ‘Sai che noi abbiamo registrato Sounding the Seventh Trumpet con un budget di 250 dollari?’
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‘Matt come descriveresti cosa sono effettivamente gli NFT in parole povere?’ (Parafrasando e semplificando la risposta di Matt) Se parliamo di internet, quello che usiamo adesso è il web2, il prossimo costruito sul blockchain sarà il web3 ovvero la possibilità di creare risorse digitali e proprietà come le abbiamo nel mondo reale. Questo significa che se hai un proprietà non si riduce ad una semplice immagine digitale che puoi scaricare da qualunque parte di internet, questo ti assicura la proprietà ed i privilegi della proprietà stessa come se fosse una proprietà fisica. In termini di risorse e potere, il web3 è una risorsa infinita tutto quello che possiedi mantiene un valore o aumenta di valore. C’è sempre un motivo per volere una di queste proprietà. Penso che questo web3 sia la novità della nuova generazione, probabilmente i miei genitori non potrebbero capirlo e farne parte, come è stato ai miei tempi con i videogames, ma i miei figli capiscono il valore di un NFT, è il futuro che piano piano prenderà strana nel mondo.
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‘Come funziona il metaverse in relazione al web3? E’ un’unità singola perché ho visto che ci sono numerosi metaverse, è solo una spiegazione dello spazio digitale costruito sul web3? ‘Si, è uno spazio digitale costruito sul blockchain. Puoi passare da uno all’altro senza blocchi. Le gente può costruirci dentro, è interessante e spaventoso per la gente stessa. Noi troviamo molto divertente far parte di questo mondo, anche creando i nostri NFT e la nostra collezione.
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‘Parlami della creazione del Deathbats Club e della risposta che ha ricevuto’
‘Ho iniziato a comprare cryptopunks e mi piacevano molto, ho iniziato a capire che poteva essere connesso alla musica e se qualche fans capiva il meccanismo dell’ownership allora sarebbe stato bello dargli qualcosa che potevano effettivamente possedere. Abbiamo creato 101 ‘Into the Ether’ con occhi di colore diverso e li abbiamo dati random e gratuitamente a dei fans che avevano il portafoglio digitale. Poi abbiamo guardato cosa ne facevano gli unici 17 che avevano già esperienza in questo campo, mentre gli altri pensavano fosse solo una cosa carina ma di cui non capivano il senso. Uno dei ragazzi era un esperto degli NFT e ne capiva il valore così ha scambiato il nostro Into the Ether purple eye con dei cryptopunks del valore di mezzo milione di dollari. Quindi mi sono fatto ispirare dal lavoro di altri e ho capito che anche noi potevamo creare degli NFT che davano non solo accesso al nostro web3 e quindi a materiale che non puoi avere in un altro modo ma anche dei privilegi a vita. Assolutamente randomici tra l’altro. Questi NFT possono poi essere scambiati e noi riceviamo solo il 5% sul trade della proprietà.’ -
‘Vi ho sempre considerati dei pionieri per quanto riguarda sia la musica: modalità di scrittura, di release degli album che il resto del vostro lavoro, per quanto riguarda questo nuovo progetto siete tutti coinvolti ed interessati o è più una cosa tipo ‘Ehi Johnny, dobbiamo fare questa cosa…’ e lui ci sta.
Brooks investe in bitcoin quindi era già interessato, Johnny è più sul – puoi comprarmi degli nft e speriamo che aumentino di valore – Zack ne sa parecchio, possiede un paio di Bored Apes, Cranium, fa traiding, quindi gli piace e capisce il progetto. Io e Brian siamo i più coinvolti e facciamo parte della community, ci piace imparare dagli altri e coinvolgere altre persone. ‘Nello scorso episodio io e Jake abbiamo parlato di che effetto potrebbe avere questo sulla musica. -
Pensi che la gente possa arrivare a possedere una parte della pubblicazione, un tot di persone che possiedono effettivamente l’album, se non erro sono stati i Kings of Leon a dire che vorrebbero realizzare un intero album NFT, pensi sia possibile o non può funzionare per via dei contratti con le case discografiche?
E’ un argomento complesso perché ci sono le case discografiche, le piattaforme di streaming, le royalties da considerare. Alcuni artisti impegnati in questo ambiente hanno frazionato le proprietà di album venduti a cifre esorbitanti ma non puoi togliere la musica ai fans per darla solo a dei proprietari, penso che la musica debba rimanere di tutti anche se puoi insegnare il valore di possedere una cosa del genere una cosa del genere. Ad un certo punto magari si potrà scegliere se seguire il vecchio metodo o vendere effettivamente ai fans, ma per noi non è ancora il momento.
Anita
Collaboratrice dal 2011.