Matt è stato ospite di Toby Morse in uno degli episodi del podcast ‘One life one chance’. L’intervista è durata quasi due ore e potete ascoltarla tutta qui. Come sempre gli argomenti trattati sono molteplici dalla prima band al successo dei Sevenfold, al mondo degli NFT, la scelta del nuovo batterista, i problemi sociali e molto altro. Vi proponiamo un estratto delle parti più importanti:
“Non ero un bravo studente non perché non fossi capace ma perché non ero interessato a studiare.” Matt si è diplomato, prendendo il GED ( Graduate Equivalency Degree ) insieme a Zacky – Brian e Jimmy lo erano già – per poi partire subito per i Warped tour con la band.
La prima band che ha avuto è stata una punk band, ispirata ai Bad Religion, NOFX, Rancid, nonostante gli piacesse già la musica metal, per poi dedicarsi completamente all’hard core una volta al liceo. Per lui ogni cd ha qualcosa di personale, nonostante cercano sempre di non ripetere se stessi, probabilmente anche a causa delle varie influenze musicali che hanno.
Non vuole perdere tempo a scrivere qualcosa che somiglia ad altri lavori che hanno già fatto, ma rimanere sempre stupito di quello che hanno creato in un determinato momento della vita.
Matt racconta di Ron Anderson, mancato da poco, caro amico e suo vocal coach. Da un paio d’anni combatteva con i primi stadi dell’Alzheimer quindi seguirlo nelle lezioni era particolarmente difficile e non era in grado di aiutare Matt con i problemi, alla voce, che ha dovuto affrontare. Uno dei suoi medici, lo stesso che anni fa lo operò per il grumo di sangue alle corde vocali, l’ha indirizzato a Seth Riggs. Lavora con Riggs da tre anni.
Alla domanda ‘eri un festaiolo sfrenato da ragazzo?’ “Se mi paragoni alle altre persone ero un festaiolo da ragazzo, se mi paragoni agli altri della band ero una persona normale e tranquilla. Loro erano molto più estremi, tipo Jimmy, e vedere lui è stato un freno per tutti noi. Io non ho mai fatto uso di droga, non sono un tipo del genere, non mi piace, bevo qualcosa certamente. Ho paio di anni fa ho avuto un’esperienza con il DMT e dopo la mia voglia di bere qualcosa è diminuita tantissimo, lo faccio magari quando sono in compagnia ma provo quasi del disgusto. E non l’ho fatto per disintossicarmi ma solo come esperienza spirituale. Molti vanno per disintossicarsi ed io che non cercavo quello adesso quasi provo ribrezzo per l’alcol e non voglio sigarette, è particolare come mi ha cambiato senza che cercassi quel cambiamento, in positivo. Questo tipo di esperienza puoi farlo in ritiro in Messico o in Sud America, noi invece l’abbiamo fatto a HB, un’ora dedicata a ciascuno di noi per la meditazione, con uno sciamano. Molti nostri amici sono usciti da la e non riuscivano a parlare, non credevano di essere umani ed erano grati per la loro vita, io ho avuto un’ esperienza più dura perché ho una personalità di tipo A quindi non riuscivo a lasciarmi andare. Mi sono visto morire e lo sciamano che mi riportava indietro e guardavo me stesso andare via e cercavo di resistere, ma quando cedi capisci che è il tuo ego e che hai un problema con il tuo ego. L’ego è utile in qualche occasione ma anche un peso in altre circostante.”
Riguardo la scelta del batterista “Sapevamo che non avrebbe funzionato con Mike, abbiamo apprezzato tutto quello che ha fatto ma non era la scelta giusta. Abbiamo cercato qualcuno e alla fine ci hanno consigliato Arin. Ad un certo punto però la personalità viene fuori, non è un cattivo ragazzo come non lo siamo noi ma è molto religioso. E non poteva stare in questa band ed esserlo allo stesso tempo, perché c’erano cose che non poteva fare, come per esempio: stare in un video musicale con delle donne. La moglie non voleva che partecipasse, e cose del genere. Quindi se non puoi far parte della band in questo modo non puoi farne effettivamente parte, è stato con noi 3 anni circa, poi quando abbiamo capito che era necessario provare un’altra strada ho chiamato il mio batterista preferito dei Bad Religion. Diony l’ha contattato, per l’esattezza, siamo andati a cena e gli abbiamo chiesto se era interessato, è entrato nella band ed è stato fantastico. Grande personalità e talento, Brooks Wackerman.”
“Abbiamo aperto per gli Iron Maiden in Italia e stavamo per salire sul palco e sento urlare ‘Sevenfold’ molto leggero, e poco dopo segue tipo un rompo e iniziano ad urlare ‘Maiden’ e ho pensato ‘cavolo adesso sono arrabbiati perché ci sono nostri fan che urlano ad un concerto dei Maiden’ e quando siamo usciti ci hanno tirato di tutto, cibo e roba da bere. Siamo scesi dal palco pensando ‘ i nostri fan hanno combinato questo casino dovevano stare zitti e lasciarci suonare…’. Alla fine mi sono rasato la testa per la rabbia, e ogni sera uscivamo sul palco con un atteggiamento fiero ed incazzato e ti assicuro che la situazione è migliorata giorno dopo giorno. I fans dei Maiden sono accaniti, sono proprio appassionati non tranquilli come quelli per esempio dei Guns. Quando abbiamo suonato per i Metallica c’erano non so quanti diti medi in aria, la prima sera è stata brutale, ci hanno tirato perfino soldi messicani. Poi la cosa è migliorata ma la prima sera è stata davvero pesante.”
“Sono ventitre anni che siamo una band e ci piace spingerci oltre i nostri limiti e trovare sempre nuove sonorità quando quello finirà magari farò il professore di NFT.”
“Mi piacerebbe suonare la stessa sera o magari lo stesso weekend in un festival dei Rammstein, e anche di Tenacious D”
“I miei figli sono venuti e verranno in tour ma non so se saranno molto impressionati da quello che facciamo perché gli piace un altro genere di musica, sono più per l’hip hop. Tipo Eminem, Marshmello. Però gli piacciono anche i Rammstein, i Pantera ed i SOAD. A me piace Kanye, è il mio cantante contemporaneo preferito. E’ eclettico e mi piace quel sound soul, mi ispira molto e mi spinge ad ascoltare vecchia roba interessante del passato.”
Riguardo il suo intervento sul BLM
“Viviamo in un mondo in cui ti servono le notizie come vogliono e la gente non si interessa di quello che succede davvero. Ho molti amici di colore, e anche un genero, e lo so che vengono trattati in maniera diversa, non esiste che qualcuno dica il contrario. La gente non capisce quanto quello che dice può essere offensivo, non pensano a chi sono, da dove sono venuti, come sono stati cresciuti, chi erano i genitori, da dove venivano. Penso che l’empatia sia importante quindi era importante per me dire qualcosa, e l’ho fatto su Revolver. La risposta positiva ha sicuramente ripagato la negativa ma posso dirti che abbiamo avuto perso circa 10/12000 follower quando ho scritto del BLM. E’ importante che tutti si rendano conto che quello che vedono in tv è la vita di qualcuno, sono persone. Se avessimo empatia riusciremmo a capire meglio le altre persone.”
Hai qualche rimpianto nella vita? “Non essermi allenato durante il covid, no scherzo non ne ho. Penso che capita a tutti di ripensare al passato ed io ho provato moltissimo a salvare Jimmy da se stesso, quando qualcuno muore pensi sempre ‘potevo fare qualcosa di piu? Potevamo?’ Purtroppo non credo che avremmo potuto. L’avevamo inserito nelle giuste strutture, lo tenevamo d’occhio, ma alla fine è bastata una notte ed è successo. Quindi penso magari quella notte sarei dovuto rimanere con lui perché mi ricordo che siamo andati via da una festa. E’ l’unica cosa che mi fa pensare che la vita sarebbe diversa se avessi ancora con me il mio amico, ma alla fine la vita va come deve andare e non puoi impazzire pensandoci.”
Anita
Collaboratrice dal 2011.