Di recente è stata pubblicata sul canale YouTube DannyWimmerPresents un’intervista a Synyster Gates con Matthew Pinfield, avvenuta nel backstage del Sonic Temple 2023. In questo articolo andremo a ripercorrere i punti salienti Dell’intervista a cura di Danny Wimmer Presents.

Le origini della band e la formazione musicale

Si inizia subito l’intervista ripercorrendo le origini del gruppo, di huntington beach, per poi far riferimento alla formazione musicale di synyster, iniziata sin dalla tenera età. Grazie a suo padre, infatti, ha iniziato ad ascoltare e conoscere la musica, sia perché indirizzato dal padre stesso (ricorda che quest’ultimo lo aveva spinto ad ascoltare sg. peppers, da syn non molto apprezzato) oppure perché era inevitabile sentire il padre suonare mentre si esercitava
Parla poi dei gruppi che lo hanno formato, band come i Led Zeppelin, ma soprattutto i Guns N Roses. Ricorda infatti di aver visto da bambino il video musicale di november rain e di aver capito tramite esso che il suo destino era quello di suonare la chitarra e fare musica.
Matthew fa poi riferimento al profondo rapporto che lega i membri della band e al fatto che essi siano legati non solo dal lavoro ma anche da una profonda e duratura amicizia. Synyster spiega che c’è del profondo affetto tra loro e che non ci sarà mai nessun risentimento, uno dei sentimenti che in genere sviluppano i membri delle band reciprocamente, e che questa emozione non appartiene affatto al loro modo di essere.

I primi approcci al mondo del live

Matthew gli chiede se ricordasse il primo concerto in assoluto a cui aveva partecipato e Synyster risponde di non ricordare se si trattasse dei Beach Boys o dei Black Crows; confessa poi di essere più un fan degli album che delle esecuzioni live, e soprattutto ricorda che in passato era un grande perfezionista, ragion per cui ai concerti si aspettava che le tracce degli album venissero eseguite in modo ancora migliore e non riarrangiate o modificate.

Menzioni al nuovo album

Matthew chiede quando alla band è venuto in mente di riunirsi, quando hanno capito che era il momento giusto per riunirsi e ricominciare a produrre musica, il nome dell’album… synyster risponde che avevano iniziato già molto tempo fa a pensarci, ma che a causa delle complicazioni vocali di Matt avevano dovuto accantonare i tour e tutto il resto, ma dal momento che la voglia di produrre era tanta si erano rifugiati in studio e avevano cominciato a scrivere. Dice che gli ultimi 5 anni si potrebbero riassumere per loro in 3 parole: famiglia, sviluppo e l’album.

A livello di scelta musicale invece dice di prediligere sempre musica che possa ispirarlo, ed inoltre afferma di approcciarsi anche ad artisti o generi che di norma fanno sentire gli adulti “vecchi”, come i 100 gecs (citati da Matt nell’intervista ad AltPress) o Billie Eilish.
Si dice inoltre grato del supporto che la band riceve ad ogni live, da fans e membri dei vari staff, dopo oltre 5 anni fermi, e soprattutto di come la sua visione del mondo del live sia notevolmente cambiata: mentre prima era tutto meccanico e si divideva tra il registrare e i vari tour, adesso si dice in grado di apprezzare l’energia che deriva da ciascuna esibizione live e capace di farne tesoro.

Il link all’intervista di Danny Wimmer Presents a Synyster Gates lo trovate qui.