Sia io che Gloria abbiamo atteso oltre 11 anni di vederli dal vivo; la loro prima volta al Firenze Rocks brucia ancora sulla pelle per noi due che eravamo ancora troppo piccole per viaggiare, ma brucia ancor di più il ricordo di quello che sarebbe potuto essere al Rock The Castle 2022. Eppure, dopo tanta attesa, è finalmente arrivato anche il nostro turno.
Arrivate in fila al mattino presto, ci siamo aggiudicate con i nostri amici i numeri dal 24 al 29, nonostante le speranze di prendere le prime file fossero quasi vane a causa dell’elevata vendita di biglietti di early entry e fast lane.
Eppure, come un fulmine a ciel sereno, l’apertura dei cancelli ha totalmente ribaltato le carte in tavola e come in un sogno ci siamo trovate in transenna, lato Zacky. Ho faticato a realizzare cosa ci stava succedendo per una buona mezz’ora.
Ma ora veniamo ai gruppi di apertura: i Cemetery Sun sono stati personalmente una grande riscoperta, avevo provato ad ascoltarli su Spotify prima del concerto ma non mi erano piaciuti molto, mentre invece dal vivo sono stati davvero gradevoli e bravissimi ad intrattenere.
Bocciati invece i Bob Vylan, ottimi per l’intrattenimento ma musica davvero poco coinvolgente e poco in linea con il resto della lineup per quanto mi riguarda.
Infine, il fiore all’occhiello dei gruppi spalla: i Bowling For Soup. Avevo già aspettative molto alte, ma le hanno soddisfatte tutte: simpatici, coinvolgenti e musica stupenda, finalmente abbiamo sentito dal vivo brani storici come 1985! Poi, la grande attesa e l’ansia crescente, il non conoscere la setlist non ha per nulla reso le cose più facili…
Poi, finalmente, eccoli solcare il palco: come da prassi hanno cominciato con Game Over e Mattel, e nonostante i problemi tecnici riscontrati (i maxi schermi e il background fuori uso fino a Roman Sky) la band era carichissima e il pubblico ancor di più!
Sono poi seguite Afterlife (in cui abbiamo avuto una piccola interazione con Matt), Hail to the King (stavolta sono stati Johnny e Syn a notarci), Buried Alive e Roman Sky.
Quest’ultima era totalmente inaspettata, e ciò ha regalato grande emozione a noi spettatori ma soprattutto a Matt, che si è detto commosso dalla reazione del pubblico; mozzafiato le visuals con il cupolone dietro. È stata poi la volta dei grandi classici: Bat Country, Nightmare, Nobody, A Little Piece of Heaven, Save Me e anche Cosmic in chiusura.
Una setlist totalmente infuocata, non c’è stato un attimo di respiro tra un brano e l’altro e mentre le canzoni della nostra vita si susseguivano l’un l’altra non potevamo fare altro che guardarci in faccia con fare incredulo e cantare abbracciate subito dopo. Nonostante la setlist ridotta mi posso dire più che soddisfatta, era piena di vecchie glorie e sono grata di aver potuto ascoltare brani come Save Me, Buried Alive e A Little Piece of Heaven dal vivo.
Grandi pianti anche con Cosmic sul finale, “until we meet again…” cari Avenged Sevenfold.
-Giada B.
Non ho mai avuto l’occasione di assistere ad un live dei Sevenfold prima di questo Firenze Rocks. Per anni ho sognato di poterlo fare, di essere sotto quel palco e vivere la loro musica. Non ero sola in questa avventura, tutto è stato programmato per mesi assieme ad amici fidati che mi hanno accompagnata all’evento.
La mattina del concerto ci siamo recati presso la venue, verso le 6, assieme ad una ventina di persone già presenti prima di noi.
La mattinata in fila passò velocemente, soprattutto grazie alla compagnia gradita, nonostante il meteo non fosse poi così favorevole. All’apertura dei cancelli, passati i controlli e ricevuto il bracciale del PIT, ci siamo messi a correre dritti verso la transenna, un sogno che si realizzava proprio sotto ai nostri occhi.
Passate le 16 si esibisce il primo gruppo, i Cemetery Sun, seguiti dai Bob Vylan e i Bowling For Soup. Questi ultimi erano gli unici artisti a me noti tra i 3 gruppi e la loro esibizione mi ha colpita particolarmente. Il pubblico è stato coinvolto a pieno, l’esibizione è stata leggera e divertente, facendo risaltare ancor di più la loro bravura.
Terminato anche questo atto, soltanto un’ora ci divideva dal vedere i tanto attesi Sevenfold.
La bandiera tricolore da noi preparata giusto per l’occasione era ben esposta sulla transenna ed ha attirato l’attenzione di molti fotografi, nonché dei nostri A7X, dandoci la possibilità di essere notati e interagire con loro in qualche modo.
Ore 21:30, inizia lo show con Game Over, vederli salire su quel palco, per la prima volta sotto i miei occhi, è stata una sensazione travolgente e inspiegabile.
Purtroppo per la prima parte del concerto (da Mattel, fino a Buried Alive), alcuni problemi tecnici hanno impedito il funzionamento dei maxischermi e dei visuals sullo sfondo, ma la band ha continuato ad esibirsi, commossa dalla partecipazione del pubblico.
Seguirono Roman Sky, (pensata appositamente per l’Italia), Bat Country, Nightmare, un’inaspettata A Little Piece Of Heaven, Save Me e Cosmic in chiusura.
Una scaletta di tutto rispetto, di cui sono rimasta enormemente soddisfatta. 90 minuti di totale immersione nella loro musica. Come primo concerto dei Sevenfold a cui assisto, non posso che ritenermi immensamente fortunata. Spero di avere in futuro la possibilità di vederli ancora innumerevoli volte.
-Gloria
foto di copertina di Francesco Sciolti