Breakdown Series #18 Exist 2

(Drum tones: snare)

Brooks: Durante la realizzazione di questo cd abbiamo cercato di dare a tutte le canzoni un suono unico del rullante, specialmente in questa.

Brian: Penso sia la mia parte preferita di batteria, questa e quella di ‘Paradigm’. E’ esplosiva, prepotente. Un po’ da ‘Bella e la Bestia.’ E se qualcuno a parte me ti dovesse chiamare ‘bestia’ gli strapperei i polmoni.

Brooks: Saresti il mio bodyguard?!

(Synths: space)
Brian: Si, e adesso abbiamo lo spazio.

Brooks: Una cosa che non facciamo tutti i giorni.

Brian: Spesso ma non sempre, infatti. Abbiamo delle cose davvero strane qui.

(Guitar lead)
Mi piace molto questo tono, un riverbero invertito, un po’ di tremolo ( variazione di intensità di un suono) e delle particolari modulazioni durante il ritornello.
Amo questo finale, super strano. Quando ottieni dei toni del genere ti ispirano a suonare in un certo modo e puoi lavorare per ottenere tonalità diverse, e puoi essere tu stesso un musicista diverso.

Brooks: certo ti da un’ispirazione diversa da quella che potresti ottenere con uno strumento diverso o un effetto diverso.

Brian: Esatto. Ed eccoci qua al momento in cui gli esseri viventi e gli organismi prendono forma…
Qui stiamo usando una Les Paul Goldtop del ‘54. Semplice, non c’è più quella confusione di prima e come se tutto si stesse rompendo.
Senti, mi piace la voce nuda sopra la chitarra…Un po’ come vorresti si presentasse il tuo Shads.

(Vocal Harmonies)
Brooks: Beh, Matt si è riposato parecchio prima di questo pazzo.

Brian: Si, infatti, guardiamo un po’ nel dettaglio le sue armonie. E’ troppo strano ascoltarle fuori contesto perché suonano totalmente diverse da come poi le percepisci nella canzone intera, almeno armonicamente.
Sono sempre stato un grande fan dei Beatles e loro hanno le melodie più oscure, adoro ascoltare come John o Paul cantano tra di loro creando quasi una sub-melodia, qui noi usiamo due melodie che speriamo si armonizzino tra loro.

Brooks: L’ha realizzate tutte Matt le seconde voci o anche voi?

Brian: Matt, si.

(Guitar tone)
Brooks: Mi piace questo tono. E’ una stratocaster?

Brian: Si, più la sustaniac di back up che ha un suono più sottile ma un po’ campanoso, la uso in molti pezzi puliti.

Brooks: Non sentivi nient’altro che ‘Aloha’ eh?

Brian: Si, ecco il mio ‘Aloha’. Ed ecco che qua acceleriamo. E’ stato difficile da suonare questo pezzo?

Brooks: Magari all’inizio, poi devi solo essere consapevole di ciò che devi fare.
C’è l’armonica qui.

Brian: Ecco Jason che ci mette del suo.

Brooks: Ogni musicista si prende una pausa ad un certo punto della canzone per poi tornare alla grande. Ed ecco il punk rock.

Brian: Ripreso direttamente dalle tue origini.

Brooks: E finalmente Neil

Brian: Troviamo la sua traccia e mettiamola a bomba. Da dove arriva questa voce, non capisco. Basta, non ce la faccio più! Non posso farcela.

*Entra Johnny

(Outro)
Johnny: Qui parla il Synyster Gates di un altro universo. E a proposito di universo, abbiamo un astronomo per la fine della nostra canzone.

Brooks: Neil deGrasse Tyson.

Johnny: L’idea originale era di far parlare Carl Segan.

Brooks: Ma non è andata in porto.

Johnny: Abbiamo comunque avuto un bellissimo saggio scritto da Neil e tutto è andato per il meglio e ne siamo molto contenti.
Ecco l’outro. Ti ricordi quando avete registrato la demo? E’ stata una jam session di circa 12 minuti. E questo ragazzo qui accanto a me se ne è uscito con delle cose pazzesche e sempre fresco come le rose.

Brooks: Non avevo niente di deciso, quindi si può dire che ho provato diverse cose.

Johnny: Mi piacciono i nomi che dai ai vari pezzi, non avevo mai sentito nessuno descriverli cosi.

Brooks: Si, una delle mie parti preferite di questa sezione sono state proprio proprio le reazioni ai miei nomi.

Johnny: Qui hai introdotto entrambi i pedali, siamo alla fine della cd.

Brooks: In più c’è Neil che parla, ti senti ispirato.

Johnny: Ti stai letteralmente dirigendo verso l’esplosione.

Brooks: Sembrava una transizione naturale.

Johnny: Abbiamo inserito delle sonorità davvero spontanee in questa canzone.
C’è una versione diversa che viene introdotta qua, insieme a tutte le varie sonorità che hai eseguito durante la canzone, come la chiami questa? Esplosione?

Brooks: Siamo ad un minuto dall’esplosione.  – Conosciuta anche come ‘Marcia delle casseruole’

Johnny: Mi ricordo che anche durante la demo abbiamo pensato che dovevi arrivare a questo pezzo, in qualche modo. E’ gloriosa questa parte. C’è speranza, c’è speranza alla fine di questa canzone.

Brooks: Beh, quello probabilmente era un segno che stavamo finalmente per concludere una canzone di quindici minuti.

Johnny: Ed ecco qua: ‘Exist’