Quattordicesimo episodio, in versione podcast, con ospite Bobby Schubenski, fondatore della Blackcraft

 

Bobby Schubenski ci viene presentato come imprenditore e co-fondatore della Blackcraft Cult clothing, linea di abbigliamento con cui – tra l’altro – anche la Vengeance University ha recentemente collaborato.
Johnny introduce l’amico, poi lo invita a parlare di come tutto sia iniziato, di quale sia stato il suo percorso, quello che l’ha portato a intraprendere la carriera di imprenditore e Bobby racconta di essere cresciuto in un posto davvero molto piccolo giusto al di fuori di Pittsburgh e di aver sempre saputo che al di fuori di quel luogo c’era una vita vera, c’era di più cui aspirare. Specifica che è un gran posto in cui crescere perché la gente è meravigliosa, molto umile e sicuramente è stato questo atteggiamento positivo a renderlo chi è oggi, ma semplicemente sentiva che c’era un altro mondo da esplorare e che doveva farlo. Ammette che è incredibile anche solo essere lì a parlare con Johnny, in casa sua in California, perché è passato dalla Virginia con la sua musica Country e la birra ad un universo completamente diverso.
Da ragazzino voleva fare parte di una band e il gruppo che più riusciva ad ispirarlo e che gli suscitava emozioni erano gli Eighteen Visions (abbreviati in 18V), un gruppo Hardcore che durante alcuni tour aprì per i Sevenfold. Arrivò al punto di essere assunto da loro per creare della nuova merce e la cosa fu incredibile perché si era appena diplomato e stava passando da essere un comunissimo fanboy a far parte della crew. Ma fin da quel momento aveva in testa l’idea di dare vita ad una linea di abbigliamento propria. Adorava la merce degli A7X e anche quella degli Eighteen Visions e tutto ciò lo ispirava particolarmente. Ma la sua vera botta di fortuna arrivò quando i 18V iniziarono a frequentare gli Escape The Fate, poiché, parlando con loro, a Mick Morris (bassista del gruppo) venne un’idea. Fu lui a dare a Bobby la prima vera, grande opportunità della sua vita e a portarlo fuori dal posto in cui era cresciuto, coinvolgendolo nella sua nuova linea d’abbigliamento, Deathless. Johnny interrompe il racconto dell’amico per confermare che ricorda all’epoca durante i concerti ci fosse qualcuno che parlava di iniziare una clothing line, ma il primo a buttarsi seriamente in quel mercato fu Zacky, almeno per quanto concerne i nostri.
Purtroppo, nel 2007 gli Eighteen Visions si sciolsero e fu una mezza tragedia per tutta la crew. Bobby continuava a voler creare qualcosa di suo, ora anche per onorare metaforicamente gli sforzi che Mick aveva fatto per lui, per il modo in cui aveva creduto nelle sue capacità. Così, nel 2012, diede vita alla Blackcraft Cult assieme al partner in affari Jim Somers.
Bobby racconta come conobbe Jim: l’amico ai tempi era sposato con Marta Peterson, tastierista dei Bleeding Through (band di cui faceva parte anche Mick Morris assieme a Brandon Schieppati, che fu il chitarrista dei 18V). Passò qualche giorno a casa sua e, anche grazie a quello che gli amici in comune gli dissero, apprese che Jim era un gran lavoratore, un uomo molto serio e che aveva già avuto due brand di vestiti. Poco tempo dopo Bobby decise di chiamarlo anche se di fatto non si conoscevano e gli spiegò brevemente di avere un certo progetto in testa. Era convinto che un tizio più grande e già avviato nel mestiere l’avrebbe semplicemente mandato a quel paese dicendogli qualcosa come, “sono troppo occupato, buona fortuna”, ma non andò così; Jim gli propose di incontrarsi e parlarne a quattr’occhi e, dopo aver sentito l’idea di Schubenski, accettò e basta, fregandosene del fatto che l’altro avesse solo ventidue anni e più sogni che soldi da investire.

La visione che Bobby aveva era piuttosto semplice: innanzitutto voleva creare una vera e propria comunità attorno alla sua marca di vestiti, voleva che chiunque potesse sentirsi incluso, a prescindere dal colore della pelle o dall’orientamento sessuale. In secondo luogo, doveva trattarsi di qualcosa antireligione. Lui è stato tirato su da sua nonna e poi se l’è vista morire addosso, in chiesa, durante il funerale della sua migliore amica. Da lì in poi per lui è stata guerra aperta alla religione, tant’è che la prima maglietta della Blackcraft che venne venduta per la maggiore fu quella con su scritto FUCK THE WESTBORO BAPTIST CHURCH. Diventò virale perché all’epoca c’erano state delle sparatorie nelle scuole e parecchi ragazzini erano morti, e quella chiesa scrisse un tweet dove spiegava quanto fosse felice per quelle tragedie, che altro non erano – secondo quella gente – che la punizione divina per aver legalizzato i matrimoni omosessuali. La Blackcraft raccolse circa trentamila dollari con quella t-shirt e donò tutto in beneficienza. Poi vennero create altre magliette del genere, e Johnny ricorda di avere ancora alcune di esse, perché fin da quando vide questo brand gli piacque molto; interpretò l’idea che c’era dietro non semplicemente come una forma di satanismo, piuttosto era un modo per essere in disaccordo con tutte le religioni, perché in ognuna di esse si possono trovare degli elementi positivi. Allo stesso tempo, però, ci sarà sempre chi le userà contro alcune categorie di persone,ad esempio nascondendosi dietro alcune frasi o passaggi specifici (come succede con la Bibbia).

Bobby è sempre stato un grande fan del wrestling, e grazie ad amicizie con personaggi importanti di quell’ambiente, come ad esempio Chris Jericho, Seth Rollins e Paige, nacque l’idea di creare la linea Blackcraft Wrestling. Essenzialmente, per questo progetto Bobby ha mischiato il suo amore per questo sport e per la serie tv American Horror Story con il suo brand di vestiti ed ha creato qualcosa di unico, per di più mentre stava attraversando un periodo davvero molto oscuro della sua vita. Ha dovuto fare un enorme sforzo per rimettersi in carreggiata e concentrarsi sul lavoro oltre che sulla vita privata. Infatti, in quel periodo Bobby stava con Rosa Mendes, una wrestler che all’epoca partecipava assieme a Paige al programma Total Divas (ragion per cui lo stesso Schubenski è dovuto apparire in alcuni episodi, anche se non ne sembra entusiasta). Conobbe Rosa tramite Paige, che per lui è come una sorellina e che l’ha sempre accompagnato attraverso ogni esperienza bella e brutta della sua vita negli ultimi anni. Quando vide la Mendes per la prima volta non riuscì neppure ad ascoltare ciò che diceva, era così attratto da lei da essere completamente perso. I due ebbero una figlia nel febbraio 2016, ma si lasciarono poco dopo. Oggi come oggi, Bobby le è molto grato per come sta crescendo sua figlia – dato che vivono lontani e lui riesce a vederla solo una volta al mese, anche se questo è per lui un enorme sacrificio –, cercano di restare in rapporti civili proprio per la bambina.
Anche da questa travagliata esperienza di vita è nata l’idea per il podcast che Bobby sta portando avanti, Paid the Price, il cui obiettivo è quello di far raccontare ai vari ospiti quale prezzo abbiano dovuto pagare per arrivare dove sono. La gente tende sempre a mostrare solo i suoi successi, mai i suoi fallimenti, ma Schubenski vorrebbe invertire questa tendenza e chiedere ai suoi amici famosi di fare il contrario e soffermarsi per un attimo sulla loro vera storia, su quello che è capitato nelle loro vite mentre cercavano di arrivare dove sono ora. Ogni storia è interessante e merita di essere ascoltata, e non c’è un modo giusto o sbagliato di avere successo, ognuno ci arriva come può.

Dennis Rodman è un ex cestista dell’NBA, ed è un grande amico di Bobby. JC lo conobbe per la prima volta nel 2008 o 2009 e ci scambiò qualche parola, poi lo ha incontrato di nuovo nel luglio 2019, quando i Sevenfold con i loro amici e famigliari stavano festeggiando il 4 luglio nel parco vicino casa di Johnny; Bobby ha invitato anche Dennis alla festa (e infatti possiamo vederlo alla fine dell’episodio speciale di Drinks with Johnny girato con Zacky in occasione dell’Independence Day 2019).
Dennis e Bobby avevano degli amici in comune e tramite essi si sono conosciuti. Entrambi hanno una gran passione per i sigari e da questa piccola cosa hanno costruito il meraviglioso rapporto che hanno adesso. Rodman non si fida di molte persone, fin troppa gente l’ha fregato perché quell’uomo è un libro aperto, ha un grande cuore ed è sempre pronto a dare tutto ciò che ha per aiutare qualcuno che ama. È anche una persona terribilmente onesta, dice ciò che pensa e sa sempre trovare un lato positivo, anche nelle faccende peggiori. Quando Bobby e Rosa si lasciarono, fu Dennis a cercare di calmare le acque dicendo all’amico di darsi una calmata e cambiare atteggiamento, perché c’era sua figlia di mezzo e non poteva permettersi di rovinare quel poco che restava con la sua ex. L’ex giocatore di basket è stato di grande ispirazione per Bobby quando era un ragazzino (dato che negli anni novanta Rodman giocava nei Chicago Bulls ed era una vera icona per i giovani) ed oggi lo sta ancora ispirando a diventare un uomo migliore. I due vanno così d’accordo che hanno passato insieme il Natale 2018 ed hanno avviato una collaborazione per un nuovo brand.
L’opinione che Bobby ha dei nostri non è poi tanto lontana da quella che ha di Rodman; pensa che i Sevenfold siano persone da stimare, lo ispirano particolarmente, anche perché trova che siano così umili nonostante il loro ruolo di rockstar e la fama che hanno. Li vide per la prima volta andando nel 2017 ad uno show dei Metallica (gli A7X aprirono il loro tour) e si accorse subito che indossavano le magliette della Blackcraft Cult; lo supportavano, supportavano il suo lavoro e lo facevano gratis, solo perché ci credevano, non era stato lui a pagarli per indossare quelle t-shirt e il fatto lo fece emozionare fino alle lacrime. Tentò poi di inviare un messaggio su Instagram al profilo della Vengeance University (che all’epoca era l’unico profilo di Zacky) e da lì nacque immediatamente una collaborazione tra i due brand. Zacky e Bobby iniziarono a giocare a golf assieme, poi si unì a loro anche Brian e infine arrivò Matt (e giocando con lui Schubenski si accorse che il nostro frontman prende quello sport parecchio sul serio). È diventato un grande amico di tutta la band e adora imparare da loro, ascoltare le loro idee ed opinioni. Lo stupisce molto quello che sono riusciti a creare, perché pensa che siano i nuovi Metallica e che abbiano creato dal nulla qualcosa che resterà nella storia. Sono così famosi perché sanno come stare nel loro mondo e perché sono delle brave persone, che hanno lavorato tanto e nel modo giusto e che sanno trattare con rispetto gli altri. Johnny pensa che tutto ciò sia dovuto alla scena Punk Rock in cui sono cresciuti e all’opportunità di partecipare più volte al Warped Tour, che li ha formati.

Riassunto a cura di Rebecca.