Super ospiti di questa diciannovesima puntata, Lzzy e Arejay Hale degli Halestorm!

Per l’occasione ha rilasciato anche un secondo video chiamato “the hangover”, con tutto ciò che è successo una volta terminato di registrare la chiacchierata “ufficiale”. Divertimento assicurato con tutti gli ospiti alticcio dopo qualche bottiglia di vino di troppo.

I due protagonisti di questa puntata sono Lzzy e Arejay Hale, rispettivamente chitarrista e voce e batterista della band Hard Rock Halestorm. Li troviamo in videochiamata con il nostro Johnny, armati di vino rosso, sigari e tanta voglia di chiacchierare.

 

Innanzitutto, Johnny ringrazia Lzzy per aver trovato tempo di prendere parte alla videochiamata, dato che in quei giorni era stata chiamata per far parte della giuria ad un processo e la cosa era ovviamente molto impegnativa. Dopo una brevissima chiacchierata in merito – dato che per ragioni legali la ragazza non era tenuta a parlare del caso o del processo con nessuno –, la discussione si è spostata sul NAMM (National Association of Music Merchants, è una delle fiere più importanti dedicate ai prodotti musicali), a cui Lzzy ha preso parte anche quest’anno nonostante avrebbe preferito evitare, come invece è riuscito a fare su fratello Arejay. Lo stesso Johnny ammette di prendervi parte un anno sì ed uno no, più o meno, ed è ben contento che le cose vadano così, perché per quanto possa essere divertente rivedere tanti altri musicisti di talento e suonarci, chiacchierare o altro, l’evento in sé è comunque molto stancante, vista anche la mole di fan che si incontrano ad ogni mezzo passo. Lzzy racconta di aver suonato una delle canzoni degli Halestorm assieme a membri dei Judas Priest e della band di Alice Cooper al NAMM, ed è stata un’esperienza tanto bella quanto strana.

 

Recentemente, gli Halestorm hanno preso parte ad una crociera per band, un evento in cui per una settimana si sono ritrovati costantemente a stretto contatto con i loro fans. Si sono esibiti due volte, e Lzzy dice che era importante avere un piano ben dettagliato per riuscire a fare qualsiasi cosa, dall’andare in piscina a rilassarsi al semplice voler soddisfare il bisogno di cibo, perché ogni dieci passi qualcuno li fermava per chiacchierare. È stata un’esperienza molto bella perché sono davvero riusciti a passare del tempo reale con la gente che li ama, ma quando tutto è finito erano più stanchi che mai ed hanno dormito per giornate intere. Il nostro Johnny fa notare che una cosa del genere è chiaramente bella ma immagina sia complicato stare ventiquattro ore su ventiquattro sempre assieme ai fan; a loro ogni artista deve la sua fama, ma allo stesso tempo i fan non si rendono conto di che cosa possa significare essere assaliti dalle loro richieste.

 

Gli A7X incontrarono per la prima volta gli Halestorm durante il Rockstar Energy Drink Uproar tour del 2010, a cui presero parte anche i Disturbed, gli Hellyeah e gli Stone Sour. All’epoca gli Halestorm esistevano già da ben tredici anni come gruppo, ma di fatto erano nuovi sulla scena, poiché stavano ancora promuovendo il loro primo album self-titled. Quel tour non fu neppure troppo lungo, si trattò di circa sei settimane intense piene di concerti e, alla fine, erano diventati parecchio amici con tutti.

 

Johnny chiede ai ragazzi di illustrargli il loro processo creativo, come sono soliti lavorare per scrivere un nuovo album, e Arejay gli spiega che negli anni le cose sono molto cambiate, non hanno un unico metodo – come tutti, del resto –, anche perché il primo produttore con cui hanno avuto a che fare era molto metodico. Se invece pensano all’ultimo disco, Vicious, l’hanno registrato in un posticino nei pressi di Nashville e il produttore è stato Nick Raskulinecz, che ogni giorno arrivava e chiedeva a tutti se avessero qualche nuova buona idea, un’intuizione o qualcosa del genere. Il rapporto lavorativo con lui è stato fruttuoso, perché già nella prima settimana hanno buttato giù quello che poi è diventato il loro primo singolo da quell’album, Uncomfortable. Lzzy dice che le piace avere un produttore che funge un po’ da “voce di Dio”, perché lei ad esempio tende a detestare molte delle cose che scrive e che invece piacciono agli altri, e viceversa. Pensa che qualcuno che metta in chiaro cosa è meglio cambiare e cosa no sia molto utile, soprattutto se ha esperienza. Pensano che lavoreranno ancora con Nick, ma sarà diverso in futuro perché lui andrà a controllare la situazione solo ogni tanto senza stare sempre appresso alla band.

 

La prima volta che gli Halestorm andarono in Brasile, nessuno li aveva avvertiti di portarsi delle guardie del corpo. Certo, ne avevano tre che erano state prese solo per loro per seguirli in giro lì a Sao Paolo, ma i membri della band non credevano davvero che fosse necessario perché non erano conosciuti, non avevano neppure chissà quanti fan in USA. Appena arrivati impararono la lezione, perché la gente colpiva il van su cui erano e lo aveva circondato al punto che era quasi impossibile aprire la portiera per uscire. Quando finalmente riuscirono a venirne fuori, i fan tiravano loro i vestiti, li infastidivano al punto che le guardie del corpo dovettero tirarli su per le braccia ed aiutarli a fuggire da quella situazione. Qualunque artista necessiti un’iniezione di autostima, dovrebbe andare a suonare in Brasile e lasciarsi sballottare un po’ dai fan.

 

Entrambi i genitori di Lzzy e Arejay furono dalla loro parte quando decisero di iniziare a seguire il loro sogno e suonare, di mettere su una band. Il padre era stato un bassista ai suoi tempi, e disse sempre ai figli di non fare mai uso di droghe. Tuttavia, se avessero comunque deciso di usarle ignorando i suoi consigli, disse loro che sarebbe stato meglio se tutta la band avesse usato le stesse (a sentire Lzzy, pare egli sia ancora convinto che la sua band non sfondò mai perché il batterista e il cantante si facevano di sostanze differenti). Lzzy ricorda anche che, quando si trasferirono in una grande fattoria, lei aveva undici anni e le ragazzine del vicinato la invitarono ad un pigiama party. Le dissero di portare i suoi album preferiti, perché li avrebbero ascoltati per passare il tempo (era il 1996). Lei, ingenuamente, portò quelli che davvero amava, ovvero musica di James Dio, Alice Cooper e roba anni settanta. Ovviamente, le altre ragazzine rimasero stupite, e non in senso positivo. Così, quando rincasò il giorno dopo la festa, parlò di questa situazione al padre e lui fu orgoglioso di quanto era successo; spiegò a sua figlia che quelle ragazzine amavano certa musica solo perché era di moda, mentre lei amava quello che amava alla faccia di chiunque altro e delle sue opinioni. E sarebbe sempre dovuto essere così.

Arejay domanda a Johnny se sia stato altrettanto fortunato da avere dei genitori che lo supportassero allo stesso modo, e il nostro bassista ha un attimo di incertezza, ma poi risponde che sua madre è sempre stata dalla sua parte, ha sempre capito la sua passione per la musica. Il padre invece per un certo periodo avrebbe preferito spedirlo in una scuola militare – anche per via dei guai in cui si cacciava –, ma per fortuna sua madre si oppose. Oggi come oggi, suo padre è molto grato di essersi sbagliato all’epoca ed anche del fatto che né Johnny né sua madre gli abbiano mai dato retta. Aggiunge che suo padre ora vive in Ohio, a Cleveland, ma guida quasi ovunque durante i tour pur di vedere gli Avenged Sevenfold suonare.

Riassunto a cura di Rebecca.