36° episodio di Drinks With Johnny con ospite il boxer Vergil Ortiz Jr.

Nella trentaseiesima puntata di Drinks With Johnny, troviamo come ospite il ventiduenne Vergil Ortiz Jr., pugile professionista di origini messicane e grande fan dei Sevenfold, come ha lui stesso detto con entusiasmo durante un episodio di Drinks With Johnny live cui ha preso parte nel maggio scorso.

 

JC chiede a Vergil come abbia passato il so compleanno, dato che è nato il 25 marzo, e dunque il suo giorno speciale era proprio all’inizio del lockdown. Il ragazzo racconta di essere andato a correre appena sveglio perché desiderava tenersi in forma – visto che il 28 marzo aveva programmato un incontro importante, che poi è stato spostato a pochi giorni dopo la realizzazione di questo video. Parla di una cheesecake che è stata il suo dolce di compleanno.

Come sua consuetudine, il nostro bassista incomincia la chiacchierata chiedendo all’amico dall’altra parte dello schermo – dato che, anche questo episodio, è stato registrato da una videochiamata – di parlare della sua infanzia, delle condizioni socioeconomiche della sua famiglia, del posto in cui è cresciuto. Vergil inizialmente pare un poco stupito da quelle domande così dirette, ma inizia a raccontare di avere un fratello ed una sorella più piccoli e che, quando erano bambini, a volte la loro famiglia non aveva i soldi per mangiare. Il ragazzo è cresciuto a Grand Prairie, vicino a Dallas, in Texas, e racconta che il suo quartiere non era proprio uno dei peggiori, però non avevano marciapiedi né nulla del genere. C’era di peggio, come ad esempio un quartiere poco lontano dal suo che menziona brevemente, ma lui e i suoi avrebbero voluto vivere in un posto migliore. Dice anche che, crescendo, per fortuna era molto preso dai giochi e dalle sue cose, e spesso non si rendeva davvero conto di quali fossero le loro condizioni. Johnny gli domanda poi come sia nata la sua passione per il pugilato e come abbia fatto a mantenerla nel tempo, dato che molti bambini iniziano alcuni sport e poi li mollano, come racconta di aver fatto lui da piccolo, quando aveva tentato di imparare un po’ di karate, dato che vedeva tanti compagnucci della sua età iniziare a fare sport. Vergil racconta allora di aver cominciato con il pugilato quando era molto piccolo, a soli 5 anni, e di non aver mai smesso perché era un tipo di attività che riusciva a scaricarlo molto, a fargli buttar fuori lo stress. La sua prima litigata sfociata in violenza è stata in prima media, quando aveva circa 11 anni: dopo una partita di kickball in palestra a scuola, lui ed il resto della classe sono andati negli spogliatoi e, di fronte agli armadietti, un ragazzo che era grosso due volte la sua stazza iniziò ad infastidirlo. Non ricorda neppure più quale fosse il punto della situazione, perché litigarono, sa solo che l’altro ebbe la brutta idea di alzare le mani e, “vedendo tutto rosso” (come dice lui stesso parlando di quel momento), Vergil gli sferrò una combo di colpi imparati durante i suoi anni di duro allenamento. Non si rese conto di essersi messo a lottare sul serio fuori da un ring, fin quando l’altro non rispose ai colpi e lui dovette continuare a difendersi. Ovviamente, Vergil ebbe la meglio. Tutt’oggi ricorda il nome del ragazzo, ma preferisce non dirlo. Lo definisce come un tipo a posto, con cui ha poi frequentato altre classi negli anni.

Il giovane pugile non iniziò subito gli incontri, ma dovette aspettare fino all’età di otto anni per cominciare a combattere, e ancora ricorda vividamente la prima occasione che ebbe di fare ciò.

 

Johnny e Vergil hanno avuto modo di conoscersi tramite amici in comune perché, durante un’intervista, il ragazzo ha detto che la sua band preferita sono gli Avenged Sevenfold e che gli piacerebbe utilizzare la loro musica per le sue entrate in scena prima di salire sul ring. JC gli chiede se sia solito ascoltare la musica durante gli allenamenti, se questo gli dia la carica e, chiaramente, la risposta è un sì convinto.  Infatti, il pugile dice di essere solito ascoltare musica in qualunque momento della giornata, quindi anche mentre va a correre o mentre fa la doccia. Ha una playlist diversa per ogni momento e spesso ne crea di nuove. Gli piace poi tornare a controllare le più vecchie per riscoprire canzoni che non sentiva più da un po’. Adora la musica Rock e Metal ma ha un gusto molto eclettico, tant’è che ascolta volentieri anche rapper come Drake, o addirittura Justin Bieber e Taylor Swift. Descrive la musica di quest’ultima come un country pop che apprezza molto perché, come dice poi anche Johnny – che è un fan della Swift da quando sua moglie gliel’ha fatta ascoltare –, molte delle sue canzoni sono davvero ben scritte. In una delle playlist più recenti di Vergil, ci sono canzoni di personaggi come Romeo Santos (degli Aventura) e dei Sales, una band Indie che ben pochi conoscono, come fa notare Johnny. Quest’ultimo pone poi l’accento sulle cover musicali che spesso il suo giovane amico posta su Instagram, dicendo che crede sia un bravo chitarrista e chiedendogli da quanto suoni e se in futuro abbia intenzione di fare qualche collaborazione in ambito musicale. Il ventiduenne ammette di aver iniziato a suonare la chitarra a circa 10 anni e che vorrebbe imparare a suonare anche altri strumenti dato che ora con quella si sente piuttosto sicuro. Inoltre, usufruisce dei servizi gratuiti della Synyster Gates School, la scuola online che Syn e Papa Gates hanno messo su da un paio d’anni a questa parte, dove offrono video tutorial per qualunque categoria di chitarristi, dai principianti in erba agli esperti. Comunque, in futuro, Vergil vorrebbe sicuramente rilasciare delle canzoni sue. JC trova interessante questo aspetto, perché spesso gli capita di far amicizia con atleti che vorrebbero saper suonare come lui ed essere in una band come gli A7X, mentre a lui piacerebbe essere forte in un certo sport tanto quanto loro.

Il nostro bassista chiede a Vergil se, crescendo, abbia frequentato sempre la stessa palestra, e lui dice che no, la prima fu una palestra dove andavano molti poliziotti, a Irving. Poi ce ne fu un’altra piuttosto importante per lui in cui andò ad allenarsi, perché rimase lì a lungo.

 

Parlando dei momenti più interessanti della sua carriera, Vergil menziona ovviamente le Olimpiadi Junior del 2013 in cui è stato proclamato campione. Si allenò strenuamente e da solo per la prima volta, perché suo padre era molto impegnato con il lavoro per tutta l’estate e non poteva tenerlo sotto controllo come aveva sempre fatto fino a quel momento. Aveva 15 anni e dovette essere costante. Purtroppo accadde qualcosa al suo collo, non sa precisamente di che cosa si trattasse, è solo conscio del fatto di essere andato a combattere senza poter piegare la testa da un lato. I suoi incontri, comunque, durarono poco. Fu molto dura, dovette abbattere avversario dopo avversario, perfino uno che era più grosso di lui, ma ce la fece. Quello è tutt’oggi uno degli incontri di cui va più orgoglioso. Ricorda poi la prima volta che si allenò per un incontro professionale, i nervi tesi per via del fatto che, per la prima volta nella sua carriera, sarebbe stato ripreso dalle telecamere. Si allenò in California in quell’occasione. Racconta poi molto brevemente di qualche altro incontro, di come debba sempre andare a fare una visita medica dopo ogni incontro, anche quelli vinti, per controllare che non ci siano fratture, ossa rotte e che le mani siano in buono stato. Gli capitò una volta di combattere e, subito dopo essere salito sul ring ed aver sferrato il primo colpo con cui gettò al tappeto l’avversario, di essersi ritrovato con la mano che gli faceva un gran male. Molti pugili continuano le loro sfide con le ossa delle mani rotte.

Per quanto riguarda il pugile colombiano Samuel Vargas (con cui doveva disputare il famoso incontro inizialmente previsto per il 28 marzo 2020 e poi rimandato al 24 luglio 2020), ammette che non sapeva molto di lui prima di scoprire che si sarebbero dovuti affrontare, ma ci tiene a specificare:”Non mi serve sapere quale sia il suo colore preferito, ne so abbastanza e posso vincere”.  Johnny gli ricorda che Samuel ha 31 anni, quindi più esperienza dalla sua parte, qualche chilo in più ed un’altezza di poco minore della sua. Vergil non fa una piega, è sicuro di poter vincere (come è effettivamente poi accaduto, durante un incontro di sette round in cui ha demolito il suo avversario, mantenendo il Wba Gold). Per ogni nuova sfida, il processo d’allenamento è pressoché lo stesso, ciò che cambia è la preparazione mentale, poiché bisogna focalizzarsi sulle registrazioni degli incontri precedenti dei propri avversari, capire come combattono, crearsi un piano, ma anche essere pronti ad adattarsi ad ogni eventualità, visto e considerato che ogni incontro è diverso dai precedenti, ed è così per entrambi gli sfidati. Johnny su questo punto cita Mike Tyson, riportando una sua celebre frase: tutti hanno un piano fin quando non vengono colpiti in faccia.

Comunque, recentemente durante un’intervista è stata posta una domanda al giovane pugile e poi la sua risposta è stata stravolta ed utilizzata semplicemente per attirare più persone possibile ed indirizzarle verso quell’intervista, in modo che la vedessero/leggessero. Ciò ha infastidito Vergil, come si può evincere dalla maniera in cui espone i fatti, poiché ora la gente è convinta che lui non veda l’ora di scontrarsi con Terence Crawford, un pugile professionista molto forte dato che detiene il titolo mondiale WBO. Johnny risponde dicendo che questo è il motivo per cui ha dato inizio al suo show: lui non ha intenzione di ricavare titoli da prima pagina dalle parole dei suoi amici e conoscenti famosi, vuole solo e soltanto dare loro modo di parlare della loro verità. Vergil risponde che preferirebbe di gran lunga scontrarsi con Danny Garcia, che tra l’altro ha lottato poco tempo fa con Samuel Vargas.

 

Riassunto a cura di Rebecca