Fan italiani al Pop Up Store di Londra

Anche Londra ha avuto il suo Pop Up Store e la sua signing session!
Ovviamente alcuni nostri connazionali che vivono a Londra hanno presenziato all’evento portando il saluto di tutto il fandom alla band che ha risposto con un “ci vediamo presto in Italia!”.

Iniziamo dal principio, Alex ha girato per noi un video all’interno dello store per far vedere anche a noi a casa di cosa si trattava e come era stato allestito il negozio. Ha anche registrato un video saluto di Cam all’A7X Italia e scattato un po’ di foto in giro:

 


Daniela ed Elisa invece hanno vissuto una quattro giorni assurda e ce ne hanno fatto un diario:

“Parte 1.
Questo è un racconto parzialmente a quattro mani ed è il resoconto di quattro giorni intensi, stancanti ma pieni di soddisfazioni. Stamattina mi sono svegliata e, la prima cosa a cui ho pensato, è stato: “li abbiamo abbracciati!”. Ma andiamo con ordine. Tutto comincia dal giorno in cui abbiamo saputo che ci sarebbe stato un pop-up shop a Londra. Avevamo i biglietti per il concerto di sabato 21, that’s it. Una di noi due aveva il biglietto aereo per una visita in Italia di una settimana, la domenica mattina. Poi, leggi che loro saranno qui da un venerdì qualsiasi di gennaio al lunedì successivo e non hai altra scelta che investire parte del tuo stipendio nello spostamento di tutti gli aerei spostabili. E via. L’attesa di quei quattro giorni inizia. Quel venerdì mattina arriva. Ti svegli, ti vesti, parti alla volta di Camden Town (no, ecco, una delle due ha anche avuto tempo di andare a lavorare un paio d’ore! lol)  senza sapere neanche bene cosa succederà e come tutto funzionerà. Il negozio apre alle 10 am, ma tu sei lì un’ora prima. Ti prendi il primo freddo della faticata che ti aspetta. E no, non dirò frasi del tipo “ma tu neanche lo senti”. Perché non sarebbe vero. Lo senti, tutto, fino ad arrivare a tremare sotto gli strati di abiti. Perché Londra è fredda, porca miseria. Poi, però, la fila inizia a muoversi e tu, col secondo gruppo da dieci, entri. Loro non ci sono, anche se avevi la piccola speranza che venissero per l’apertura, il primo giorno. Piccola delusione, ma amen. Spulci quello che hanno scelto per noi, compri due cappellini e due felpe. Ma soprattutto, trovi Cam Rakam. Carino, gentile, disponibilissimo oltre che talentuoso. Gli chiedi un selfie e lui è felice di farlo. Lo riprendi mentre dipinge, gli chiedi scherzosamente “where are you friends?” per sentire un, forse, sincero “I don’t know, really”. Ma non importa, sei ancora all’inizio di tutto e non ci pensi che tu sei lì ma loro no. E Cam è troppo carino per pensare a chi non c’è, piuttosto che alla sua presenza. Fa “ciao ciao” verso l’obiettivo e via, è finito il tuo tempo. Vai a pagare. E lì ti dicono che, per l’importo speso, hai diritto ad avere uno dei bracciali che ti garantiscono di incontrarli. Anche se non si sa ancora quando (“probably Monday” –cit-) e come. In quel momento, le parole “signing session”, a noi, non le ha dette nessuno. Ma li vedremo, questo è certo. Torniamo a casa. Qualche ora più tardi, un’altra piccola delusione perché loro, Matt e Brooks, al negozio il primo giorno, poi, ci sono andati. Ma più tardi, alla chiusura. Ma ok, tu hai quel bracciale e, quindi, va bene così. Vai a dormire, per essere pronta per l’indomani.”
Daniela & Elisa  (trovate a fine pagina la quarta parte, l’incontro con la band)

Valentina e Flavia che erano in coda per entrare alla signing hanno filmato l’arrivo della band:

Passiamo ai racconti dei ragazzi che hanno partecipato alla Signing Session del 23-1-2017:

“Dopo le due date di Londra, i Sevenfold hanno organizzato un meet and greet con i fan nel negozio ufficiale allestito in Camden Town in occasione del concerto, purtroppo I pass erano solo 200 e una volta arrivata al negozio erano tutti esauriti…ma non mi sono data per vinta! Anche se la sicurezza ci aveva sconsigliato di aspettare alle 2 ci siamo piazzati un angolino e da lì a poco si è creata una fila immensa! Per fortuna i fan dei Sevenfold sono persone stupende ed ho trascorso le mie 5 ore di fila in compagnia di ragazzi inglesi simpaticissimi e pizza offerta dalla band! Già vederli passare accanto a me ,per entrare nel negozio, è stato emozionante, figuriamoci quando la sicurezza ci ha detto che le persone con il pass erano finite ed era finalmente arrivato il nostro momento! Sfortunatamente siamo riusciti ad entrare solo in 10 più o meno… Ma una volta dentro è stata un’emozione indescrivibile! Sono stati tutti simpaticissimi e gentilissimi, non la smettevano di ringraziarmi per averli aspettati così tanto! Brooks era il più silenzioso ma quando gli ho detto che il suo assolo durante il concerto è stato fenomenale lui è stato contentissimo!
Poi ho parlato con Syn e quando gli ho chiesto un abbraccio e,dopo avermi preso in giro dicendomi che non voleva, mi ha stretto forte il mio cuore è scoppiato! Le uniche cose che sono riuscita a dirgli dopo sono state “i love you!” E lui mi ha risposto “I love you too!” Sorridendo… quando ho detto loro che sono italiana Zacky mi ha guardata e ha detto “sta minchia!!” scopppiando a ridere e scusandosi dicendo che conosce solo parolacce in italiano! E per finire sono stata congelata dallo sguardo di Matt che mi diceva che mentre ridevo con Zacky lui aveva già finito di firmare la mia copertina del cd… Concludo augurando a tutti di avere la fortuna di incontrarli prima o poi! Perché sono davvero persone fantastiche che anche se famose e con mille cose da fare colgono l’occasione per stringerti la mano,chiederti come stai, ridere insieme a te e ringraziarti con tutto il cuore di supportarli ogni giorno… non ti fanno sentire un semplice fan ma parte di una grande famiglia! La A7X family!!”
-Flavia

(Leggi il diario dei 4 giorni londinesi: prima parte il Pop Up Store, in cima a questa pagina. La seconda il concerto del 21 ed infine la terza parte, il concerto del 22.)
“Parte 4.
Ultimo giorno, lunedì. Poiché gli Avenged ogni tanto peccano in organizzazione, tutto ciò che sapevamo è che quel giorno ci sarebbe stata una “signing session”. Niente orario, niente informazioni più dettagliate. E di nuovo, sveglia presto. Eravamo pronte ad uscire di casa, quando è arrivata la notizia sarebbe iniziato tutto alle 18. Chiaramente, alle 16 eravamo comunque già lì. Per farsi perdonare il poco preavviso, hanno distribuito tranci di pizza a tutti noi già in coda. Abbiamo apprezzato meno le notizie che i selfies non erano permessi e che avremmo dovuto scegliere solo una cosa da farci autografare, ma l’importante era vederli. Le 18 arrivano, loro no.
Ma avevo avvisato quelli in fila con me, che i nostri ragazzi non sono mai in orario. Con un ritardo di mezz’ora, finalmente sentiamo la folla gridare e, poco dopo, Synyster spuntare in un punto in alto. Ancora qualche minuto ed il primo gruppo di venti persone stava entrando. Noi comprese. Erano seduti ad un tavolo; in ordine: Brooks, Johnny, Brian, Zacky, Matt. Per quanto riguarda me, mi sono concentrata più sulla conversazione che sulla richiesta di abbracci (cosa che invece ha fatto l’altra metà del duo #finalmentenagioia).
Ho detto a Brooks, tra le altre cose, “Welcome to the family”. Ho rimproverato Johnny per non avermi dato il suo plettro e lui mi ha chiesto scusa. Gli ho detto altre cose, che tengo per me e per le persone a cui ho voluto raccontarle, lol. Ho scoperto con piacere quanto sia carino e disponibile Zacky, anche nel registrare un video per un’amica (video che puntualmente ho sbagliato a registrare, facendo partire il video da DOPO e registrando quindi la fine della conversazione con lui e l’inizio di quella con Matt).
Ho stretto la mano di tutti, mentre la mia amica ha abbracciato alcuni di loro. E poi, Matt. Non voglio inserire niente che abbia a che fare con gli ormoni, in questo resoconto, perché non è questo che mi interessa della band ma.. ragazzi, fatevelo dire che da vicino è talmente bello che ti toglie il fiato. E non è solo il fisico, non sono i tatuaggi o l’oggettivamente bel viso, ma sono gli occhi. La mia amica dice che gli brillano. Ed è vero.
E’ una di quelle persone che ti guarda e ti spiazza e, probabilmente, quegli occhi farebbero lo stesso effetto anche se tutt’attorno ci fosse qualcosa di meno apprezzabile. Ed il sorriso. Un omone, col sorriso buono.
Con quelle fossette che spuntano dalla barbetta, che ti fanno balbettare.
Purtroppo, il loro uomo della security mi ha fatto passare oltre prima di poterlo abbracciare ma.. la prossima volta.
Quell’incontro non ci è bastato. Eravamo già pronte alla fermata dell’autobus e ci siamo dette “ma siamo sicure di quello che stiamo facendo?”. Siamo tornate indietro. Per concludere un’avventura iniziata prendendo freddo, l’abbiamo conclusa allo stesso modo. Li abbiamo aspettati per vederli di nuovo, così vicini.
E finalmente, mentre andavano alle macchine, dopo che la mia amica per tutto il tempo mi ha detto “ma perché non gli hai chiesto di abbracciarli? Ma che te ne importa della security?”, finalmente ho messo le mie braccia attorno a Johnny. Sono stati tutti carini, tranne Brian che ha preferito rintanarsi subito in macchina con il suo bicchiere di vino. Ma una delle due lo aveva già abbracciato durante la signing session, quindi va bene così.
Adesso, dopo qualche giorno trascorso, ancora pensiamo a quei momenti. Si può sentire la mancanza dei membri di una band, di ragazzi che non conosci? Sì, perché negli anni ci hanno dato tanto. Ogni volta era una delusione, sempre senza occasione di vederli da vicino, di scambiare due parole. Adesso è successo e, tutto quello che ci hanno dato negli anni, le emozioni, l’esserci accanto nel bene e nel male tramite la loro musica, si sono amplificate.
Quelle voci, le mani calde, i sorrisi, le risate fatte insieme in quei pochi minuti, resteranno indelebili nella nostra mente.”
Daniela & Elisa

La coda prima di entrare alla signing session:

Ed ecco infine un po’ di foto dell’evento:

Pop Up Store Londra 20/23-01-2017
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